Sentenza della Corte di cassazione, VI sez. pen., 22 maggio 2014, n. 21323

Con questa sentenza la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso avverso la decisione della competente Corte d’appello di consegnare alle autorità giudiziarie della Polonia – in esecuzione di un mandato d’arreso europeo –  un cittadino polacco nei cui confronti era stata pronunciata nel suo Paese una sentenza definitiva di condanna per un reato commesso in parte in Italia. La sentenza si sofferma sui limiti all’esecuzione del mandato d’arresto europeo derivanti dal caso di litispendenza, nonché dal rispetto del principio ne bis in idem, quali si configurano nel diritto dell’UE (e nella normativa italiana di attuazione), nel diritto internazionale in materia di estradizione e nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE.