L'Italia e l'applicazione del Diritto internazionale

Rassegna dell'Istituto di Studi Giuridici Internazionali
del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Presentazione

L’Italia e l’applicazione del diritto internazionale. Rassegna dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali del Consiglio Nazionale delle Ricerche è una pubblicazione online realizzata dall’ISGI-CNR nell’ambito del Progetto “L’Italia e il sistema giuridico internazionale”. Essa si pone in linea di continuità con le tradizionali ricerche dell’ISGI a base documentale, di cui esempio più noto è La Prassi italiana di diritto internazionale. Se però nella Prassi l’attenzione è concentrata sul contributo dato dall’Italia alla formazione e all’evoluzione delle norme consuetudinarie del diritto internazionale, la pubblicazione che qui si presenta pone invece l’accento sull’aspetto dei rapporti tra diritto internazionale e diritto interno e, in particolar modo, sull’esecuzione e l’applicazione dei trattati in Italia.

Il principale contenuto de L’Italia e l’applicazione del diritto internazionale è dunque dato da una selezione ragionata di documentazione rilevante per l’aspetto giuridico indicato (la Rassegna). Vi è poi una sezione dedicata all’approfondimento di un caso specifico di prassi giuridica internazionale riguardante l’Italia, anch’esso corredato dalla documentazione rilevante (Focus). In questo primo numero, la Redazione propone una selezione di atti e documenti relativi a circa 200 casi legislativi, giurisprudenziali o attinenti a procedure di controllo internazionale sull’applicazione di trattati, emersi dalla prassi dell’Italia nel biennio 2012-2013, un approfondimento Sull’applicazione del diritto internazionale al caso dei “marò” e una guida alla lettura dei materiali relativi ai casi selezionati.

Tutta la documentazione della Rassegna è classificata sistematicamente in base alla materia disciplinata. A tale classificazione si aggiungono tre Indici: per categoria, per trattato e cronologico (20122013). Al testo di ciascun atto o documento sono inoltre associati: la citazione della fonte bibliografica o sitografica; un abstract redazionale, che ne riassume i contenuti più rilevanti dal punto di vista del rapporto tra diritto interno e diritto internazionale; infine, altre informazioni, utili a migliorarne la comprensione e a evidenziarne eventuali correlazioni con altri atti o documenti. La consultazione è altresì facilitata dalla possibilità di effettuare ricerche per Materie e per Indici e ricerche per parole chiave.

Riguardo ai contenuti del primo numero della Rassegna, è da dire anzitutto che essi sono sufficientemente estesi da costituire uno strumento di conoscenza e di valutazione non limitate ai casi più noti o eclatanti. Ciò, ovviamente, senza  pretesa di esaustività, anche perché, in ragione del risultato che si è voluto realizzare – una banca dati giuridica specialistica online – l’ambito di indagine è stato circoscritto ab initio agli atti e documenti il cui testo è disponibile in forma telematica, pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana”, nei siti web di istituzioni nazionali e internazionali o, ancora, in riviste scientifiche da tempo presenti e apprezzate nel panorama della letteratura giuridica online. È inoltre importante precisare che non sono presi in considerazione gli atti o documenti riguardanti l’attuazione in Italia del diritto dell’Unione europea, ma soltanto – semmai – gli atti o documenti rilevanti sotto il profilo dell’applicazione del diritto internazionale nel sistema giuridico dell’Unione e dell’impatto di tale applicazione nell’ordinamento giuridico italiano.

Le Materie di classificazione, articolate in voci principali e sotto-voci specifiche (con un massimo di due livelli di specificazione rispetto alla voce principale), rispecchiano l’ampiezza e la diversificazione degli ambiti di attività statale nei quali si manifestano le conseguenze della partecipazione dell’Italia alla vita di relazione internazionale. I temi sono dunque quelli consueti del diritto internazionale, “pubblico” e “privato”. È però da precisare che le voci di classificazione sono state individuate, come inevitabile, a partire dai materiali emersi come rilevanti nel biennio preso in considerazione. Ciò spiega la presenza di voci anche molto specifiche o poco consolidate, scaturenti da sviluppi normativi e giurisprudenziali e, di contro, l’assenza di alcuni istituti e principi pur molto rilevanti, per i quali non si è trovata corrispondenza nella prassi esaminata. Anche per tale ragione, oltre che per conformarsi all’uso prevalente in analoghe raccolte telematiche, si è preferito elencare le materie di classificazione in ordine alfabetico, anziché sistematico.

Quanto alla formulazione delle voci e sotto-voci, essa riprende per la maggior parte quella degli atti normativi pertinenti: trattati e legislazione nazionale (valga per tutti l’esempio della grande voce “Diritti umani”, per la cui articolazione interna ci si è attenuti, in generale, alla terminologia della CEDU, largamente utilizzata anche nella prassi italiana). Anche in questo caso, tuttavia, il contenuto dei materiali offerti dal biennio ha influito su alcune scelte redazionali (ne è esempio, tra gli altri, nella voce “Pace e sicurezza”, la sotto-voce alquanto generica “missioni internazionali”, suggerita dall’eterogeneità delle operazioni militari e civili a cui l’Italia partecipa, rispecchiata nelle relative autorizzazioni parlamentari).

La tecnica del rinvio da voce a voce, nella duplice forma “vedi” e “vedi anche”, è stata utilizzata solo dove strettamente necessario, rispettivamente a evitare duplicazioni e per favorire una consultazione più ampia. Criterio fondamentale è stato, piuttosto, il ricorso a classificazioni plurime di uno stesso atto o documento, che ne facilitano la consultazione per ogni aspetto rilevante.

Riguardo, invece, alla natura della documentazione (v. Indice per categoria), si è tenuto conto, come già detto, anzitutto di due tipologie di atti dalle quali si rileva tradizionalmente la prassi di diritto internazionale degli Stati, ossia la legislazione e la giurisprudenza nazionali. A queste è sembrato opportuno affiancare un genere relativamente nuovo ma ormai cospicuo di documentazione, prodotta nell’ambito delle procedure di controllo internazionale sull’applicazione di trattati.

Per la legislazione, la complessità della prima fase di realizzazione della Rassegna, ma certo non la scarsa consapevolezza del ruolo svolto in questo ambito dalle Regioni italiane, ha consigliato di limitarla, presentemente, a quella statale. Quanto invece alla giurisprudenza, oltre alle sentenze e ordinanze della Corte costituzionale (pubblicate nella “Gazzetta Ufficiale”), si è cercato – con buoni risultati – di estendere la ricerca il più possibile anche alle pronunce non sistematicamente accessibili in forma telematica (della Corte di cassazione, dei giudici di merito, dei Tribunali amministrativi regionali e del Consiglio di Stato, della magistratura di sorveglianza). Viceversa, per quanto attiene alle decisioni di corti e tribunali internazionali, si è ritenuto che esse fuoriescano, a rigore, dall’ambito della presente ricerca; né è sembrato utile duplicare estesamente nella Rassegna un genere di prassi esaustivamente consultabile nei rispettivi siti web istituzionali (si veda, per tutti, il sito della Corte europea dei diritti umani); tuttavia, per comodità del lettore, si è deciso di dare spazio ad alcune poche sentenze pronunciate nei confronti dell’Italia, che, influendo considerevolmente sulla prassi interna, sono richiamate in non pochi provvedimenti nazionali.

Venendo alle procedure di controllo sull’applicazione di trattati, nella Rassegna sono compresi sia i rapporti nazionali sull’attuazione e altri documenti presentati dall’Italia, sia quelli prodotti dagli organi di trattati o di organizzazioni internazionali e riguardanti l’Italia. Il numero degli strumenti convenzionali e delle organizzazioni universali e regionali il cui funzionamento prevede meccanismi siffatti è, come si sa, molto elevato. Anche in questo caso, inoltre, la documentazione non è tutta ugualmente accessibile online, sia per la confidenzialità di alcune procedure, sia per altre circostanze. Pertanto, la ricerca molto estesa che è stata svolta sui trattati ratificati dall’Italia si è proposta quale ragionevole obiettivo, da un lato, di prendere in esame un’ampia gamma dei settori specialistici nei quali è articolato il diritto internazionale convenzionale e, dall’altro, di non tralasciare l’indagine relativa ad alcuno dei principali trattati multilaterali, di applicazione universale o regionale, volti alla tutela di beni di interesse generale della comunità internazionale.

È ancora da segnalare che, seppure non manchino nella Rassegna atti e documenti non riconducibili ad alcun trattato in particolare, il caso contrario – quello cioè di atti e documenti riconducibili a uno specifico trattato – è però del tutto prevalente. Da qui, l’utilità di un Indice per trattato, soprattutto a beneficio di quanti siano interessati, più che a una visione d’insieme, all’applicazione in Italia di un determinato strumento convenzionale.

Infine, come si è detto, la Rassegna è dotata di due motori di ricerca, che consentono la consultazione della documentazione secondo criteri personalizzati. La funzione Cerca per Materie e per Indici permette di abbinare diversi criteri, selezionando, ad esempio, soltanto la giurisprudenza o la legislazione, o i documenti relativi alle procedure di controllo internazionale sull’applicazione di trattati, riguardanti una certa voce o sotto-voce di classificazione o un determinato trattato. A ciò si aggiunge la possibilità di effettuare una Ricerca per parole chiave, ossia per parole contenute nell’elenco delle Materie o negli Indici, e così pure nel titolo, nell’abstract o nel testo dei singoli atti e documenti, con l’avvertenza, però, che la ricerca per parole nell’intero testo è possibile solo per gli atti riprodotti dalla “Gazzetta Ufficiale” (legislazione e giurisprudenza della Corte costituzionale).

Come è tradizione della ricerca giuridica del CNR, questa nuova pubblicazione dell’ISGI si rivolge non soltanto agli studiosi e agli operatori del diritto ma, più ampiamente, alle istituzioni nazionali, a enti e associazioni scientifici o impegnati sul campo in attività internazionali e anche a quanti, da semplici cittadini, vogliano approfondire, con un mezzo di facile e veloce consultazione ma impostato su rigorose basi scientifiche, la conoscenza delle molteplici ricadute del diritto internazionale sulla vita della collettività e dei singoli, all’interno dello Stato. La Redazione si augura che L’Italia e l’applicazione del diritto internazionale possa essere per i lettori un ulteriore strumento di riflessione su quanto è stato fatto e quanto resta da fare per il rispetto effettivo degli obblighi internazionali nell’ordinamento giuridico italiano.



© Istituto di Studi Giuridici Internazionali (ISGI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), 2014. Tutti i diritti riservati.

Citazione: L’Italia e l’applicazione del diritto internazionale. Rassegna dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, diretta da G. Palmisano e O. Ferrajolo, n. 1: 2012-2013, Roma, 2014, ISSN: 2284-4910, http://www.larassegna.isgi.cnr.it.

L’Italia e l’applicazione del diritto internazionale. Rassegna dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali del Consiglio Nazionale delle Ricerche è realizzata nell’ambito del Progetto ISGI-CNR “L’Italia e il sistema giuridico internazionale”.