In merito al ricorso presentato dalla CGIL circa l’insoddisfacente applicazione della l. n. 194/1978, il Comitato europeo dei diritti sociali ha deciso che l’alta percentuale di obiettori di coscienza all’interruzione volontaria di gravidanza del personale sanitario e la mancata adozione delle necessarie misure da parte delle competenti autorità statali e regionali per rendere effettiva l’applicazione della legge violano il diritto alla salute della donna e il diritto al lavoro del personale sanitario non obiettore.