La Corte europea dei diritti umani si è pronunciata sul caso della ‘extraordinary rendition’ del cittadino egiziano e sospetto terrorista residente a Milano noto come Abu Omar, ad opera di agenti della CIA in concorso con membri dei servizi segreti italiani. Dopo la condanna (in contumacia) dei responsabili di nazionalità statunitense e il ‘non luogo a procedere’ nei confronti di quelli italiani a causa dell’apposizione del segreto di stato, la Corte europea ha ritenuto l’Italia responsabile di una violazione del divieto di tortura, sia per non avere impedito il sequestro di Abu Omar e la successiva detenzione arbitraria in Egitto, dove era stato sottoposto a trattamenti contrari all’art. 3 della CEDU, sia per non avere garantito una sanzione effettiva e adeguata nei confronti dei responsabili. La Corte ha elogiato l’operato della magistratura italiana, ma il comportamento dell’Esecutivo riguardo al segreto di stato e alla mancata richiesta di estradizione degli agenti della CIA, nonché la concessione della grazia ad alcuni di essi dopo la condanna, hanno fatto sì che le pronunce giudiziali siano rimaste senza effetto, con violazione, quindi, anche del diritto a un ricorso effettivo ex art. 13 CEDU. La Corte ha inoltre riscontrato la violazione dell’art. 5 della CEDU, che tutela la libertà e sicurezza personale, e dell’art. 8, perché la condizione di ‘desaparecido’ patita da Abu Omar per tutta la durata della sua illegittima cattura e detenzione ha leso il suo diritto e quello della moglie al rispetto della loro vita privata e familiare. Non essendo stato proposto ricorso dall’Italia, la sentenza è definitiva.
Sentenza della Corte costituzionale 10 febbraio 2014, n. 24; Sentenza della Corte di cassazione, V sez. pen., 11 marzo 2014, n. 39788; Sentenza della Corte di cassazione, I sez. pen., 24 febbraio 2014, n. 20447; Ordinanza della Corte costituzionale 21 ottobre 2013, n. 244; Decreto del Presidente della Repubblica 11 marzo 2013, n. 27, Regolamento recante applicazione dell’articolo VII della Convenzione fra i paesi aderenti al Trattato del Nord Atlantico sullo «status» delle loro Forze armate; Sentenza della Corte d’appello di Milano, IV sez. pen., 12 febbraio 2013; Sentenza della Corte d’appello di Milano, III sez. pen., 1° febbraio 2013; Sentenza della Corte di cassazione, V sez. pen., 19 settembre 2012, n. 46340.