L’estradizione della madre di prole in tenera età è subordinata all’accertamento dell’esistenza nell’ordinamento penitenziario del Paese richiedente di garanzie idonee ad assicurare il mantenimento del rapporto affettivo tra genitore e prole, al fine di salvaguardare l’integrità psicofisica del minore, del genitore e del nucleo familiare. Tale condizione discende dall’esigenza primaria di proteggere l’interesse del minore nelle situazioni di separazione dai genitori, come previsto dalla Convenzione sui diritti del fanciullo (art. 9). La Suprema Corte ha pertanto annullato la sentenza della Corte di appello di Catanzaro che non ha provveduto ad acquisire le necessarie informazioni dallo Stato richiedente.