Secondo l’art. 3 della legge di esecuzione della Convenzione ONU contro la discriminazione razziale (l. n. 654/1967 e successive modifiche), l’aggravante dell’odio razziale si applica in presenza di manifestazioni oggettive dell’esistenza di un palese pregiudizio dell’agente circa l’inferiorità di una etnia o nazionalità. Nel caso di specie, la persona accusata del reato di ingiurie aveva pronunciato espressioni offensive nei confronti di “marocchini” e “immigrati”, che testimoniavano una chiara volontà di discriminazione in base all’origine nazionale.