Sentenza della Corte di cassazione, III sez. pen., 27 ottobre 2016, n. 45403

Con la sentenza in esame, che concerne un fatto di violenza sessuale commesso nei confronti di una donna in stato di gravidanza e in presenza della figlia minorenne, la Corte di cassazione ha affrontato la questione della legittimazione a costituirsi parte civile del minore che ha assistito alla consumazione del reato, applicando l’aggravante di «violenza assistita» introdotta nel c.p. con l. n. 119/2013 (art. 61, co. 11 quinquies). Tale disposizione, volta a rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica sanzionando l’esposizione di minori alla percezione di atti di violenza, dà attuazione all’art. 46.d della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Nel caso di specie, la Corte ha stabilito che la minore poteva essere considerata persona offesa in considerazione della ratio ispiratrice dell’art. 61, co. 11 quinquies, c.p.