La Corte di cassazione ha rigettato un ricorso che, richiamando la sentenza della Corte europea dei diritti umani nel caso Grande Stevens c. Italia (2014), sollevava nuovamente la questione relativa all’applicazione di una sanzione amministrativa e di una sanzione penale per lo stesso fatto, in relazione al ne bis in idem e al giusto processo. La Corte ha richiamato i principi stabiliti dalla Corte costituzionale nelle fondamentali sentenze n. 348 e 349 del 2007, circa la necessità che il giudice interpreti le norme nazionali in conformità alla CEDU o, nell’impossibilità, sollevi questione di costituzionalità delle stesse norme per violazione dell’art. 117, co. 1 Cost. (vincoli derivanti al legislatore dal rispetto degli obblighi internazionali). Tuttavia, nel caso, la questione era manifestamente infondata, perché la sanzione amministrativa applicata dalla CONSOB non presentava caratteri tali da potere essere assimilata a una sanzione penale secondo i principi enunciati dalla Corte europea.