Sentenza della Corte di cassazione, I sez. pen., 22 marzo 2017, n. 34451

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Giurisprudenza penale

In relazione all’istituto della detenzione domiciliare e del differimento della pena, la Corte di cassazione ha ribadito in questa sentenza alcuni criteri per il bilanciamento tra esigenze di sicurezza della collettività e limiti imposti alla pena in ragione delle condizioni di salute e dell’età avanzata del condannato. Indipendentemente dalla compatibilità di tali condizioni con le possibilità di assistenza e cura offerte dal sistema carcerario, il giudice deve tenere conto anche dell’esigenza di non ledere diritti fondamentali costituzionalmente tutelati, quali il diritto alla salute e il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità.