Sentenza della Corte di cassazione, I sez. pen., 21 aprile 2017, n. 22929

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Giurisprudenza penale

In questa sentenza, la Corte di cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Firenze in quanto il criterio di calcolo dello spazio minimo individuale disponibile per i detenuti adottato dal Tribunale era più sfavorevole rispetto ai criteri stabiliti nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani, la sentenza-pilota del 2012 nel caso Torreggiani e altri c. Italia. Tale sentenza ha stabilito che nella determinazione dello spazio minimo individuale di tre metri al di sotto del quale la detenzione carceraria costituisce un trattamento inumano, contrario all’art. 3 della CEDU, è necessario tenere conto dell’ingombro degli arredi fissi, compreso il letto, e dell’area destinata ai servizi igienici. Tuttavia, non essendo stata definitivamente accertata la violazione dell’art. 3 della CEDU, la Corte ha negato il diritto al rimedio risarcitorio (art. 35 ter ord. pen.) affermato nella sentenza della Corte CEDU del 2016 nel caso Mursic c. Croazia.

  • Vedi anche:

    Sentenza della Corte europea dei diritti umani, II sez., 8 gennaio 2013, Torreggiani e altri c. Italia

  • Lingua originale: Italiano