La Corte di cassazione ha rinviato per nuovo esame al Tribunale di sorveglianza la domanda di tutela compensativa proposta da un detenuto dopo la sua temporanea detenzione in una cella di dimensioni molto ridotte. Infatti, il Tribunale di sorveglianza, nell’accertare l’esistenza di uno spazio minimo di movimento non inferiore a 3 mq, non aveva detratto lo spazio occupato dal letto. Inoltre, non aveva preso in considerazione le condizioni complessive di detenzione, il cui esame è necessario, secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani, per superare la presunzione che la detenzione in uno spazio così ristretto costituisca trattamento inumano o degradante ex art. 3 CEDU.