Sentenza della Corte d’appello di Milano 12 marzo 2014

La Corte d’appello di Milano ha confermato l’assoluzione dell’accusato dai reati di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, rispettivamente previsti all’art. 600 ter e 600 quater introdotti nel c.p., in applicazione della Convenzione sui diritti del bambino, con l. n. 269/1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” e successive modifiche. A tale conclusione la Corte è pervenuta sulla base del fatto che le circostanze in cui le immagini erano state scambiate tra l’accusato e una ultraquattordicenne consenziente non evidenziavano una situazione di sfruttamento della minore, né la destinazione delle immagini stesse alla commercializzazione o a qualsiasi forma di diffusione.