Sentenza del Tribunale di Roma, I sez. civ., 25 marzo 2016, n. 7306

Il caso riguarda l’acquisto della cittadinanza da parte di uno straniero, o apolide che abbia contratto matrimonio con un italiano (art. 5 l. n. 91/1992). In materia, la giurisprudenza di Cassazione ha chiarito che il diritto alla cittadinanza italiana può essere affievolito a interesse legittimo solo ove l’autorità amministrativa eserciti il suo potere discrezionale di valutare se ostino motivi inerenti alla sicurezza dello Stato, nel termine perentorio di due anni dalla presentazione della domanda. Decorso inutilmente il termine, lo straniero o apolide può far valere il suo diritto davanti al giudice ordinario. Nel caso in esame, l’autorità amministrativa aveva emesso un decreto di rigetto dopo la scadenza del termine. Il Tribunale di Roma ha riconosciuto che l’istante – una donna cubana coniugata con un italiano – aveva maturato il diritto all’acquisto automatico della cittadinanza, in quanto esistevano tutti i presupposti di legge (residenza legale in Italia per almeno due anni dopo il matrimonio e permanenza del vincolo matrimoniale al momento dell’adozione del decreto di acquisto), nonché un rapporto coniugale effettivo e un reale processo di integrazione nella collettività nazionale.

  • Lingua originale: Italiano