In questo procedimento, otto immigrati sottoposti a detenzione amministrativa nel Centro di identificazione e espulsione (CIE) di via Corelli a Milano, i quali avevano dato fuoco a materassi e ad altre suppellettili nel corso di una protesta contro le restrizioni alla loro libertà di comunicare con l’esterno, erano accusati dei reati di devastazione e danneggiamento a seguito di incendio. Il Tribunale di Milano li ha assolti dalla prima imputazione per insussistenza del fatto e ha modificato il secondo capo di imputazione in danneggiamento di beni pubblici. Sulla base di un’ampia analisi delle condizioni di vita all’interno del CIE, il Tribunale ha inoltre ritenuto applicabili le circostanze attenuanti generiche, poiché il contesto in cui gli imputati avevano agito era “oggettivamente caratterizzato da consistenti limitazioni della libertà personale e come tale vissuto dagli imputati”.