In occasione della visita in Italia nel giugno 2017, il Comitato ha preso in esame la situazione degli stranieri giunti in Italia dal Nord Africa e privati della loro libertà negli ‘hotspot’ e nei centri di permanenza per i rimpatri. In merito agli ‘hotspot’, il Comitato ha manifestato preoccupazione circa la non chiara base giuridica a fondamento della privazione della libertà e ha sottolineato la necessità di garantire la tutela giuridica dei diritti fondamentali per ridurre il rischio di respingimento. È stato inoltre osservato che molti minori non accompagnati, non trovando posto nelle strutture ad essi dedicate, sono ricollocati negli ‘hotspot’, inidonei a soddisfare le loro esigenze specifiche. In merito ai centri di permanenza per il rimpatri, ritenuti carenti nelle condizioni e troppo incentrati sulla sicurezza, tanto da essere assimilabili a istituti di detenzione, sono stati segnalati casi frequenti di violenza e intimidazione, che secondo il Comitato sono dovuti in buona parte alle insufficienti attività ricreative e alla scarsità di contatti fra i migranti in attesa di rimpatrio e il personale dei centri.
Risposta del Governo italiano al Rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e di trattamenti o pene inumani o degradanti (CPT) sulla visita in Italia dal 7al 13 giugno 2018, CPT/Inf (2018) 14, 10 aprile 2018