La Cassazione (in questo caso, la sezione tributaria civile), ha effettuato un nuovo rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’UE al fine di decidere su un caso di doppia sanzione – penale e amministrativa – per reati di abuso di mercato. La questione – sui cui si è pronunciata anche la Corte costituzionale (sent. n. 102/2016) – è sorta dopo che la Corte europea dei diritti umani ha giudicato la doppia sanzione contraria al principio “ne bis in idem” (sentenza Grande Stevens, 2014). Con l’ordinanza n. 20675, la Corte di cassazione chiede alla CGUE di chiarire a) se l’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali, interpretata alla luce dell’art. 4 del Protocollo n. 7 alla CEDU e della relativa giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani osti all’applicazione di una sanzione amministrativa successiva a una sanzione penale definitiva, e b) se l’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali sia immediatamente applicabile dai giudici nazionali nell’interpretazione data al principio “ne bis in idem” dalla Corte europea dei diritti umani.
Sentenza della Corte europea dei diritti umani, II sez., 4 marzo 2014, Grande Stevens e altri c. Italia. Sentenza della Corte costituzionale, 8 marzo 2016, n. 102. Sentenza della Corte di cassazione, II sez. civ., 27 maggio 2016, n. 23232.