Questa ordinanza di misure cautelari, relativa a una citazione contro il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri promossa da due elettori del Comune e della Provincia di Bari quali attori popolari, e a cui avevano poi aderito lo stesso Comune e la Regione Puglia, ha dato modo al Tribunale di ribadire – richiamando la giurisprudenza costituzionale e della Corte europea dei diritti umani – che, nel caso di violazioni di diritti fondamentali di stranieri irregolarmente immigrati trattenuti nei CIE, la competenza a decidere è della magistratura ordinaria e non di quella amministrativa. L’ordinanza si sofferma poi sulla natura del c.d. “trattenimento” nei CIE e sulla necessità che, pure in assenza di specifiche disposizioni normative, all’interno di tali strutture siano garantiti, come nelle carceri, condizioni di vita dignitose e il godimento dei diritti umani fondamentali, compreso il diritto all’assistenza medica e il diritto di comunicare con l’esterno.