Del Rapporto italiano, il Comitato sull’eliminazione della discriminazione razziale ha evidenziato luci ed ombre. Tra gli aspetti positivi vi sono la revisione della l. n. 482/1999 per favorire il riconoscimento di Rom, Sinti e Camminanti quali minoranze, il rafforzamento dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), l’adozione della Strategia nazionale di inclusione sociale dei Rom e Sinti e la creazione del Ministero per la cooperazione e l’integrazione. Permangono tuttavia le preoccupazioni per la condizione di discriminazione e segregazione dei migranti e delle minoranze in Italia rilevata dal Comitato sulla base di molteplici elementi che vanno dall’attuazione del decreto per l’emergenza nomadi ai contenuti razzisti nei discorsi pubblici, dalle discriminazioni nel mercato del lavoro, ai fenomeni di sfruttamento lavorativo e alle disparità di accesso ai servizi e ai diritti sociali a danno dei migranti, per concludere con la politica di detenzione nei centri di identificazione ed espulsione e con le espulsioni collettive di stranieri. Il Comitato ha quindi rivolto all’Italia una serie di raccomandazioni volte ad assicurare norme e politiche non discriminatorie, chiedendo che già entro un anno l’Italia dia informazioni sulle misure adottate per rispondere alle raccomandazioni in materia di creazione di un’istituzione nazionale indipendente per i diritti umani e di integrazione sociale ed abitativa delle comunità Rom e Sinti, contenute rispettivamente nei paragrafi 13 e 15 delle osservazioni conclusive del Comitato.
Comitato sull’eliminazione della discriminazione razziale, Osservazioni conclusive sui rapporto periodico congiunto dal 16° al 18° dell’Italia, adottate dal Comitato nella 18ª sessione (13 febbraio – 9 marzo 2012), Addendum – Informazioni ricevute dal governo dell’Italia relative alle raccomandazioni contenute nei paragrafi 13 e 15 delle osservazioni conclusive; Comitato sull’eliminazione della discriminazione razziale, Lettera sui seguiti inviata allo Stato parte