L’Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR) ha reiterato nel 2013 alcune delle raccomandazioni indirizzate all’Italia nel 2012. Malgrado i progressi, anche nel quadro della cooperazione europea, permanevano infatti aspetti insoddisfacenti, in relazione alle condizioni dei richiedenti asilo, anche all’interno dei centri di accoglienza ad essi riservati (CARA); all’accesso alle procedure per la domanda d’asilo; alla protezione dei minori non accompagnati. Riguardo al “non refoulement”, l’abbandono della pratica del respingimento in mare, in esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti umani nel caso Hirsi, non si è tradotto in misure concrete, né nella previsione di maggiori garanzie di rispetto dei diritti umani e, in particolare, dei diritti dei richiedenti asilo nel nuovo accordo Italia-Libia. Conformemente a una raccomandazione del 2012, è invece aumentato il contributo finanziario dell’Italia alle attività dell’UNHCR in favore dei rifugiati nel mondo.
Sentenza della Corte europea dei diritti umani, Grande Camera, 23 febbraio 2012, Hirsi Jamaa e altri c. Italia ; Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, Rapporto del Relatore speciale sui diritti umani dei migranti, François Crépeau. Addendum: Missione in Italia (29 settembre – 8 ottobre 2012), (A/HRC/23/46/Add.3), 30 aprile 2013.