Per Tommaso d'Aquino la differenza tra la filosofia e la teologia non sta nel fatto che l'una si occupa di certe cose e l'altra di altre cose, perché entrambe parlano di Dio, dell'uomo, del mondo. [13][21] L'opera di Isaac Newton Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (1687), il cui titolo si traduce con "Principi matematici della filosofia naturale", riflette l'allora corrente utilizzo delle parole "filosofia naturale", simile a "studio sistematico della natura". Blog; About Us; Contact Dava anche lezioni private – suoi allievi furono, tra gli altri, Vincenzo Gonzaga, il principe d'Alsazia Giovanni Federico, i futuri cardinali Guido Bentivoglio e Federico Cornaro – e ottenne aumenti di stipendio: dai 320 fiorini percepiti annualmente nel 1598, passò ai 1.000 ottenuti nel 1609. [100]», La ricerca dei principi primi essenziali comporta dunque una serie infinita di domande poiché ogni risposta fa nascere una nuova domanda: se noi ci chiedessimo quale sia la sostanza delle nuvole, una prima risposta sarebbe che è il vapore acqueo ma poi dovremo chiederci che cos'è questo fenomeno e dovremo rispondere che è acqua, per chiederci subito dopo che cos'è l'acqua, rispondendo che è quel fluido che scorre nei fiumi ma questa «notizia dell'acqua» è soltanto «più vicina e dependente da più sensi», più ricca di informazioni particolari diverse, ma non ci porta certo la conoscenza della sostanza delle nuvole, della quale sappiamo esattamente quanto prima. Con Agostino, possiamo quindi parlare di un rapporto fra la fede religiosa e la ragione critica della filosofia, ma non ancora di un rapporto con la scienza moderna che pretende la prova sperimentale. E’complicato istituire un quadro preciso e definito del rapporto tra la scienza e la fede, discipline per molti inconciliabili, per altri interconnesse. Per questa ragione, come già avevano sostenuto molti esegeti tra i quali Lutero e Keplero, i fatti della Bibbia sono stati necessariamente scritti in modo tale da poter essere compresi anche dagli antichi e dalla gente comune. Essa prevedeva l'insegnamento della geometria euclidea e della matematica e pubbliche dissezioni dovevano preparare al disegno. [27] Il coinvolgimento clericale nella Royal Society rimase alto fino alla metà del XIX secolo, quando la scienza divenne più professionalizzata. = Dall'altro si contrappone al latino della Chiesa e delle diverse Accademie che si basavano sul principio di auctoritas, rispettivamente biblico ed aristotelico. [111]», Come si vede, nel testo ad una terminologia specialistica ("emisferio", "cono", "cilindro") si accompagna l'uso di un termine che denota un oggetto della vita quotidiana, cioè "scodella".[111]. Viene anche descritto come si ottiene il peso specifico PS di un corpo rispetto all'acqua: Ne La Bilancetta si trovano poi due tavole che riportano trentanove pesi specifici di metalli preziosi e genuini, determinati sperimentalmente da Galileo con precisione confrontabile con i valori moderni. In occasione del trasferimento a Firenze Galilei lasciò la sua convivente, la veneziana Marina Gamba (1570-1612) conosciuta a Padova, dalla quale aveva avuto tre figli: Virginia (1600-1634) e Livia (1601-1659), mai legittimate, e Vincenzio (1606-1649), che riconobbe nel 1619. Secondo Koyré, per Galileo il linguaggio della matematica gli permette di formulare domande a priori prima ancora di confrontarsi con l'esperienza, e così facendo orienta la stessa ricerca delle caratteristiche della natura attraverso gli esperimenti. Il linguaggio sarebbe il fulcro della metafora di Galileo, ma l'universo stesso è il vero obbiettivo delle sue ricerche. [123], Sulla base degli studi sul moto, di esperimenti mentali e delle osservazioni astronomiche, Galileo intuì che è possibile descrivere sia gli eventi che accadono sulla Terra che quelli celesti con un unico insieme di leggi. Il rapporto fra religione e scienza è stato da sempre un oggetto di studio di filosofi, teologi, scienziati e altri, fin dall'Antichità classica. :[135], dove In altri termini, come spiega lo studioso di Galilei Andrea Battistini, «il testo biblico è conforme soltanto "al comun modo del volgo", ossia si adatta non già alle competenze degli "intendenti", ma ai limiti conoscitivi dell'uomo comune, velando così con una sorta di allegoria il senso più profondo degli enunciati. Si viene a delineare una rottura con la tradizione precedente anche per quanto riguarda la terminologia: Galileo, a differenza dei suoi predecessori, non trae spunti dal latino o dal greco per coniare nuovi termini ma li riprende, modificandone l'accezione, dalla lingua volgare.[11]. Personaggio chiave della rivoluzione scientifica,[4] per aver esplicitamente introdotto il metodo scientifico (detto anche "metodo galileiano" o "metodo sperimentale"),[1][5] il suo nome è associato a importanti contributi in fisica[N 1][N 2][3][6][7][8] e in astronomia. Science and Religion. sensata esperienza, ovvero l'esperimento distinto dalla comune osservazione della natura, che deve infatti seguire a un'attenta formulazione teorica, ovvero a ipotesi (metodo ipotetico-sperimentale) che siano in grado di guidare l'esperienza in modo che essa non fornisca risultati arbitrari. Religion versus science?Thomas E. Phipps, Jr., Am. Paul Theerman, Am. Mentre la tesi di conflitto resta popolare al pubblico, essa ha perso l'appoggio di molti storici della scienza contemporanei.[6][7][8]. [22] Malgrado tale superiorità della fede sulla ragione – malgrado cioè che la fede costituisca in ultima istanza il giudice supremo delle verità filosofiche – la filosofia è pur essa in grado di rendere preziosi servigi alla conoscenza delle verità di fede, ossia alla teologia («philosophia ancilla theologiae»). Il filosofo Alvin Plantinga ha discusso che c'è un superficiale conflitto, ma una profonda concordia fra scienza e fede, e un profondo conflitto fra scienza e naturalismo. Galileo, intellettuale cattolico, si inserì nel dibattito sul rapporto fra scienza e fede con la lettera a padre Benedetto Castelli del 21 dicembre 1613. necessaria dimostrazione, ovvero un'analisi matematica e rigorosa dei risultati dell'esperienza, che sia in grado di trarre da questa risultati universali e ogni conseguenza in modo necessario e non opinabile espressi dalla legge scientifica. [26][N 11] Successivamente il giovane Galileo fece i suoi primi studi a Firenze, prima col padre, poi con un maestro di dialettica e infine nella scuola del convento di Santa Maria di Vallombrosa, dove vestì l'abito di novizio fino all'età di quattordici anni.[27]. Queste sue parole esprimono un atteggiamento generale dei Padri della Chiesa, e spiegano la sterilità scientifica di un movimento di pensiero per altri lati vivacissimo e non certo privo di originalità e di gusto per le sottigliezze. La dimostrazione va ulteriormente verificata, con ulteriori esperienze, ovvero il cosiddetto cimento. Già nella terza lettera del 1611 a Mark Welser a proposito della polemica sulle macchie solari, Galilei si domandava che cosa l'uomo nella sua ricerca vuole arrivare a conoscere. Nell'introduzione, Hegel esplicita l'argomento e il fine del testo da lui scritto e lo inserisce in una specie di genealogia del rapporto tra ragione e fede; la ragione, un tempo «ancella della fede», afferma ora la propria autonomia da essa e da qualsiasi principio di autorità ad essa esterno (Ivi, p. 123-135). Base delle sue ricerche è il trattato, pubblicato a Torino nel 1585, Diversarum speculationum mathematicarum liber di Giovanni Battista Benedetti, uno dei fisici sostenitori della teoria dell'«impeto» come causa del «moto violento». Galileo, in parte perché malato, in parte perché sperava che la questione potesse aggiustarsi in qualche modo senza l'apertura del processo, ritardò per tre mesi la partenza; di fronte alla minacciosa insistenza del Sant'Uffizio, il 20 gennaio 1633 partì per Roma in lettiga. Ad esempio, il filosofo austriaco Paul Feyerabend, sostenitore di un'anarchia epistemologica, sostenne che: «La Chiesa dell'epoca di Galilei si attenne alla ragione più che lo stesso Galilei, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. Egli affermava che se la scienza e la matematica si concentrano su che cosa il mondo dovrebbe essere, nel modo in cui lo fa la religione, ciò potrebbe portare ad ascrivere impropriamente proprietà al mondo naturale, come accadde fra i seguaci di Pitagora nel VI secolo a.C.[92] Al contrario, i sostenitori di una scienza morale normativa hanno problemi con l'idea che la scienza non abbia alcun modo di guidare i "doveri condizionali". Il Giappone medievale all'inizio ebbe un'unione simile tra il "potere imperiale" e l'universale "legge di Buddha", ma queste in seguito divennero indipendenti fonti di potere. Dal Diodati seppe della traduzione in latino che Matthias Bernegger andava facendo a Strasburgo del suo Dialogo e gli riferì di «un tal Antonio Rocco [...] purissimo peripatetico, e remotissimo dall'intender nulla né di matematica né d'astronomia» che scriveva a Venezia «mordacità e contumelie» contro di lui. Il 2 ottobre, a Palazzo Pitti, presenti il granduca, la granduchessa Cristina e il cardinale Maffeo Barberini, allora suo grande ammiratore, diede una pubblica dimostrazione sperimentale dell'assunto, confutando definitivamente Ludovico delle Colombe. [23] Nelle Confessioni, Agostino afferma di voler conoscere soltanto Dio e l'anima ed assolutamente nulla di più. La medesima avvertenza dovrà pur ella avere con chi reciterà l'oratione funebre [...], Fondamentali furono inoltre le sue idee e riflessioni critiche sui concetti fondamentali della, Dal punto di vista storico, un'ipotesi autenticamente "eliocentrica" fu quella di, A proposito del modello copernicano: «È da notare che, sebbene il Sole sia immobile, tutto il sistema [solare] non ruota intorno ad esso, ma intorno al centro dell'orbita della Terra, la quale conserva ancora un ruolo particolare nell'Universo. [...] Il problema che si posero dunque i teologi dell'epoca era quello della compatibilità dell'eliocentrismo e della Scrittura. (2008). È per questo che egli rifiutò il suggerimento che gli era stato dato di presentare come un'ipotesi il sistema di Copernico, fin tanto che esso non fosse confermato da prove irrefutabili. Un'analisi sintetica dei rapporti tra l'evoluzionismo e la religione cattolica, e della posizione della Chiesa di Roma su questo tema, nei primi decenni di diffusione delle teorie di Charles Darwin, esposte per la prima volta ne L'origine delle specie (), risulta essere pressoché impossibile. [54] I cristiani che accettano un'interpretazione letterale del racconto biblico della creazione trovano un'incompatibilità fra la teoria darwiniana e la loro fede religiosa. L'anno dopo il Foscarini verrà, per breve tempo, incarcerato e la sua Lettera proibita. Nel 1612 Galileo scrisse il Discorso intorno alle cose che stanno in su l'acqua, o che in quella si muovono, nel quale appoggiandosi alla teoria di Archimede dimostrava, contro quella di Aristotele, che i corpi galleggiano o affondano nell'acqua a seconda del loro peso specifico non della loro forma, provocando la polemica risposta del Discorso apologetico d'intorno al Discorso di Galileo Galilei del letterato e aristotelico fiorentino Ludovico delle Colombe. Il rapporto fra scienza e fede, quest’ultima intesa, però, come potere temporale della Chiesa, non si dovrebbe portare a livello di rozza diatriba. Autonomia significa, per lui, «indipendenza», non «opposizione»; egli infatti non prova alcun senso d'insofferenza verso i grandi pensatori dell'Antichità. Evidentemente, la Curia Romana cominciava già a intravedere quali conseguenze «avrebbero potuto avere questi singolari sviluppi della scienza sulla concezione generale del mondo e quindi, indirettamente, sui sacri principi della teologia tradizionale».[57]. L'uomo infatti può stabilire per via puramente razionale alcune verità generalissime (esistenza di Dio, ecc.) Alcuni teologi o storici della scienza, fra cui John Lennox, Thomas Berry, Brian Swimme e Ken Wilber, propongono un'interconnessione fra la religione e la scienza, mentre altri come Ian Barbout credono che siano perfino parallele. Ma se invece vogliamo capire le «affezioni», le caratteristiche particolari dei corpi, potremo conoscerle sia in quei corpi che sono da noi distanti, come le nuvole, sia in quelli più vicini, come l'acqua. [23], È opportuno notare che Alberto Magno, pur riconoscendo con maggior vigore di Sigieri la superiorità della verità religiosa, e quindi respingendo (come farà poi Tommaso) tutte le tesi dell'aristotelismo apertamente incompatibili con il dogma, usa tuttavia alcune espressioni abbastanza simili a quelle sigieriane nel sostenere che le questioni naturali vanno studiate con metodi naturali. Ritiene inoltre che tanto più dissimili sono i mezzi usati per rendere un soggetto dal soggetto stesso, tanto maggiore l'abilità dell'artista: «Perciocché quanto più i mezzi, co' quali si imita, son lontani dalle cose da imitarsi, tanto più l'imitazione è maravigliosa.». [89] Ma nel caso del sistema copernicano, il cardinal Roberto Bellarmino e molti altri teologi cattolici sostennero, ragionevolmente, che non vi fossero prove conclusive a suo favore:[90], «Dico che quando ci fusse vera demostratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel 3° cielo, e che il sole non circonda la terra, ma la terra circonda il sole, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra. Le religioni hanno inoltre fornito una partecipazione chiave nello sviluppo delle moderne università e biblioteche, dato che i centri di apprendimento ed erudizione coincidevano con le istituzioni religiose – che fossero pagane, islamiche o cristiane. Ora io questo istesso corpo lunare [...] asserisco il primo, non più per immaginazione, ma per sensata esperienza e necessaria dimostrazione, che egli è di superficie piena di innumerevoli cavità ed eminenze, tanto rilevate che di gran lunga superano le terrene montuosità.». (2002). terminologia meccanica: cauto accoglimento; terminologia astronomica: non respinge i vocaboli che l'uso abbia già accolto o tenda ad accogliere. In una parola, ci poniamo domande scientifiche, ma anche domande esistenziali, che interpellano la fede di coloro che credono che la storia e il mondo siano retti da un Dio creatore. [41], Una visione moderna, descritta da Stephen Jay Gould con la formula «magisteri non sovrapposti» (NOMA; non-overlapping magisteria), dice che scienza e religione hanno a che fare con aspetti fondamentalmente separati dell'esperienza umana e così, quando ognuna rimane entro il proprio dominio, entrambe coesistono pacificamente. , Boudry, Maarten (September 2012). Essi compresero che la ragione vede solo ciò che lei stessa produce secondo il proprio disegno, e che [...] essa deve costringere la natura a rispondere alle sue domande; e non lasciarsi guidare da lei, per dir così, colle redini; perché altrimenti le nostre osservazioni, fatte a caso e senza un disegno prestabilito, non metterebbero capo a una legge necessaria.», Galilei fu uno dei protagonisti della fondazione del metodo scientifico espresso con linguaggio matematico e pose l'esperimento come strumento a base dell'indagine sulle leggi della natura, in contrasto con la tradizione aristotelica e la sua analisi qualitativa del cosmo:[98], «Hanno sin qui la maggior parte dei filosofi creduto che la superficie [della Luna] fosse pulita tersa e assolutissimamente sferica, e se qualcuno disse di credere, che ella fusse aspra e muntuosa fu reputato parlare più presto favolusamente, che filosoficamente. La questione del rapporto tra scienza e fede mantiene sempre, in ogni tempo, il suo fascino e il suo interesse, ma anche la sua problematicità. «Il tentar l'essenza, l'ho per impresa non meno impossibile e per fatica non men vana nelle prossime sustanze elementari che nelle remotissime e celesti: e a me pare essere egualmente ignaro della sustanza della Terra che della Luna, delle nubi elementari che delle macchie del Sole; né veggo che nell'intender queste sostanze vicine aviamo altro vantaggio che la copia de' particolari, ma tutti egualmente ignoti, per i quali andiamo vagando, trapassando con pochissimo o niuno acquisto dall'uno all'altro. Rispose in modo indiretto, attraverso lo scritto Discorso delle comete di un suo amico e discepolo, Mario Guiducci, ma in cui la mano del maestro era probabilmente presente. [81] Invece, secondo Galileo, nel sistema copernicano la rotazione del Sole sul proprio asse provoca sia la rivoluzione della Terra attorno al Sole, sia la rotazione diurna (giorno/notte) della Terra attorno all'asse terrestre (ipotesi poi mostratesi entrambe errate). Sapere aude! La teoria dell'evoluzione ha rappresentato nell'Ottocento un fenomeno analogo a quanto già qualche secolo fa era accaduto in astronomia con Copernico: una vera e propria rivoluzione scientifica, feconda di grandi sviluppi e non solo nel campo della biologia. Ecco i temi di questa intervista rilasciata a La fede Quotidiana dal noto fisico professor Antonino Zichichi. Galileo sfruttò questa proprietà del pendolo per usarlo come strumento di misura di intervalli temporali. Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sul rapporto − spesso contrastato − tra scienza e religione. Benché non si sapesse definire la natura di un tale impeto impresso ai corpi, questa teoria, elaborata per la prima volta nel VI secolo da Giovanni Filopono e poi sostenuta dai fisici parigini, pur non essendo in grado di risolvere il problema, si opponeva alla tradizionale spiegazione aristotelica del movimento come prodotto del mezzo nel quale i corpi stessi si muovono. s La sentenza di condanna prevedeva un periodo di carcere a discrezione del Sant'Uffizio e l'obbligo di recitare per tre anni, una volta alla settimana, i salmi penitenziali. [127] Una misura precisa di questo tempo avrebbe consentito di misurare la velocità della luce ma il tentativo fu infruttuoso data l'impossibilità per Galilei di avere uno strumento così avanzato che potesse misurare i centomillesimi di secondo che la luce impiega per percorrere una distanza di pochi chilometri. «La sua fama come autore di oroscopi gli portò richieste, e senza dubbio pagamenti più sostanziosi, da parte di cardinali, principi e patrizi, compresi Sagredo, Morosini e qualcuno che si interessava a Sarpi. "Myth 1: That the Rise of Christianity was Responsible for the Demise of Ancient Science". = Se Galileo e Scopes vengono in mente come esempi di conflitto, essi erano l'eccezione piuttosto che la regola». Tranne qualche tentativo di conciliazione, effettuato da cristiani aperti alla cultura moderna, la scienza del tempo era accanitamente atea, impegnata a smantellare tutti i capisaldi della fede.[53]. [23] Si hanno infine alcune zone che fuoriescono interamente dalla rivelazione: in esse, e soltanto in esse, il filosofo è arbitro delle proprie conclusioni, fino a quando – almeno – risulti ben certo che tali conclusioni non implicano alcunché contro la fede. Si trattò di una vera e propria rivoluzione culturale, in cui la scienza strappò lo scettro della sapienza alla religione e alla filosofia e si insediò regina incontrastata della civiltà occidentale. Tant’è che nessuna scoperta scientifica ha mai invalidato anche solo una delle nostre verità di fede (verità cristiane, s’intende). Galileo sottopose a Clavius una sua insoddisfacente dimostrazione della determinazione del baricentro dei solidi. La scienza entra in conflitto con la Chiesa, ma non con i dogmi teologici su cui la Dottrina Cattolica si fonda. [63], Sin dalla pubblicazione de L'origine delle specie di Charles Darwin nel 1859, le gerarchie della Chiesa cattolica hanno lentamente definito e rifinito la loro posizione sull'evoluzione, evitando inizialmente di prendere una posizione ufficiale, contrariamente a quanto fecero le Chiese protestanti, che, maggiormente legate ad un'interpretazione letterale della Bibbia, immediatamente avversarono il pensiero darwiniano. A Pisa Galilei non si limitò alle sole occupazioni scientifiche: risalgono infatti a questo periodo le sue Considerazioni sul Tasso che avrebbero avuto un seguito con le Postille all'Ariosto. 1225–29; "Science and the Citizen" Warren Weaver, Science 25 April 1958: Vol. Solo più tardi Magini si ricredette e con lui anche l'astronomo vaticano Christoph Clavius, che inizialmente aveva ritenuto che i satelliti di Giove individuati da Galilei fossero soltanto un'illusione prodotta dalle lenti del telescopio. Un maggior numero di tipologie che categorizzano questo rapporto può essere trovato nei lavori di altri studiosi di scienza e fede come il teologo e biochimico Arthur Peacocke[69]. Occorre quindi discernere, come già sostenuto da Agostino d'Ippona, il messaggio propriamente religioso dalla descrizione, storicamente connotata ed inevitabilmente narrativa e didascalica, di fatti, episodi e personaggi: «Dal che seguita, che qualunque volta alcuno, nell'esporla, volesse fermarsi sempre nel nudo suono litterale, potrebbe, errando esso, far apparire nelle Scritture non solo contraddizioni e proposizioni remote dal vero, ma gravi eresie e bestemmie ancora: poi che sarebbe necessario dare a Iddio e piedi e mani e occhi, e non meno affetti corporali ed umani, come d'ira, di pentimento, d'odio ed anco tal volta la dimenticanza delle cose passate e l'ignoranza delle future [...]». Le controversie più recenti su Galileo sono consistite in larga misura in un dibattito circa il valore fondamentale e l’ influsso storico che su di lui avevano esercitato le tradizioni filosofiche, platoniche e aristoteliche, scolastiche e antiscolastiche.[115]».