Buonasera Prof Anna e grazie x le delucidazioni. Un saluto 1) Il verbale della polizia riportava che Tizio avesse le cinture di sicurezza; 2) Il verbale della polizia riportava che Tizio aveva le cinture di sicurezza, Caro Lukekiss, in questo caso puoi usare l’indicativo imperfetto (aveva). L'accento si ritira il più possibile e, nei verbi composti, anche sulla preposizione (es. Caro Rico, sono corrette entrambe le frasi. La caratteristica fu estesa anche ai verbi atematici, se esso terminava in vocale aspra le due vocali subivano contrazione, ad esempio nel congiuntivo aoristo di δῐ́δωμῐ, essendo *δώωμεν, contraendo si ha δῶμεν, poiché con la contrazione si allunga anche l'accento acuto della prima vocale, che diviene circonflesso. Si dividono in: Relative proprie: quando aggiungono o precisano qualcosa sul termine cui si fa riferimento; la loro funzione è paragonata a quella dell'attributo e dell'apposizione nell'ambito della frase (Es: Non sanno quello che dicono). Gentilissima Professoressa, ho un dubbio su una frase che ha il condizionale nella reggente: A)Sarebbe meglio optare per una soluzione che le CONSENTA maggiore elasticità di orari. Naturalmente è inutile dire che, ad eccezione del perfetto raddoppiato sia attivo che passivo, anche il participio come il congiuntivo, l'ottativo e l'imperativo non ha l'aumento nella coniugazione. A presto A presto La ringrazio molto professoressa. finale: il participio concorda col soggetto della principale, e ha valore finale. Un saluto e a presto Marina, Cara Marina, solitamente dopo “prima che” troviamo il congiuntivo; sarebbe interessante sapere con più precisione in quale contesto può esserci anche il condizionale. Vorrei essere Italiano Caro Stefano, si usa il congiuntivo imperfetto dopo un verbo al condizionale se questo verbo esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire ecc. Pochi verbi hanno il perfetto fortissimo, come βαίνω, e ci sono, ad eccezione di ἵστημι con flessione completa, attestazioni parziali del congiuntivo e dell'ottativo. La vocale finale del tema si mantiene breve davanti al suffisso -σο- nei seguenti verbi puri: 3. Un saluto In alcuni casi può avere anche un valore intransitivo, se esso è presente anche nel corrispettivo aoristo passivo. Mi posso riposare ora che ho imparato usare congiuntivo nella forma imperfetto. Un saluto Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, continuiamo il nostro studio del modo congiuntivo. ἀιρέω (pres), ᾕρεον (impf), αἱρήσω (fut), εἷλον (aor), ᾕρηκᾰ (pf), ἀραιρήκειν (ppf), ἔρχομαι (pres), ἠρχόμην (impf), ἐλεύσομαι (fut), ἦλθον (aor), ἐλήλῠθᾰ (pf), φέρω (pres), ἔφερον (impf), οἴσω (fut att), ἐνεχθήσομαι (fut pass), ἤνεγκᾰ (aor att), ἠνέχθην (aor pass), ἐνήνοχᾰ (pf) ἐνηνόχειν (ppf), λέγω (pres), ἔλεγον (impf), ἐρῶ (fut), ῥηθήσομαι (fut pass), εἶπον (aor), ἐρρήθην (aor pass), εἴρηκα (pf), ἐσθίω (pres), ἤσθῐον (impf), ἔδομαι (fut), ἔφαγον (aor att), ἐβρώθην (aor pass), ἐδήδοκᾰ (pf), βέβρωκᾰ (pf Ionico), ὁράω - ὥρᾰον (impf non contratto) - ὄψομαι - ὀφθήσομαι (fut pass) - εἶδον - ὤφθην (aor pass) - ἑώρᾱκᾰ (Perfetto I debole) - ὄπωπᾰ (Perfetto II forte)- οἶδα (Perfetto III fortissimo atematico) - ἑωρᾱ́κειν (ppf), τρέχω - ἔτρεχον - θρέξομαι (I futuro) - δρᾰμοῦμαι (II futuro) - ἔθρεξᾰ (I aoristo debole) - ἔδρᾰμον (Aoristo II forte) - δεδρᾰ́μηκᾰ, λοιπ-, tema del perfetto (λέλοιπα) e dell'aggettivo verbale sostantivato corrispondente τό λοιπόν, Grado zero o debole: detto anche ridotto, nell'esempio di λείπω riguarda l'aoristo, Grado pieno o normale o ancora medio: il presente, di timbro vocalico -ε/-ο. Ho appena scoperto questo sito… Buonissimo! Il medio di interesse: è il valore più frequente della diatesi, il soggetto compie l'azione a suo vantaggio o svantaggio, così verbi come πορίζω "procuro", unito a complementi ha valore transitivo, verbi con molteplici significati se uniti a un altro termini, nel caso di ποιέω (significato più comune "io faccio"), nella forma ποιέομαι εἰρήνην nella forma di medio d'interesse viene "stipulo la pace (per me)", a differenza del transitivo ποιέω εἰρήνην (stipulo la pace in generale). Al secondo posto, nella frase vanno elementi "accessori", come avverbi o pronomi, per quel che riguarda il verbo, non ha mai una collocazione precisa, lo si può trovare all'inizio della frase, nel mezzo o nella fine, ogni scrittore greco lo posiziona semplicemente in base al risalto che voleva dare a loro nella sua specifica opera. Oggi prenderemo in esame il tempo imperfetto del congiuntivo. Un saluto Se la vocale finale del tema è -α (presenti atematici, aoristo I, aoristo III) nei verbi in -μι, la terminazione è -ας, ασα, αν. Inseriscono -σ- fra il tema verbale e la desinenza molti verbi col tema in vocale (specialmente quelli che la mantengono breve nel futuro e nell'aoristo Sigmatico). Grazie mille del suo aiuto Quando abbiamo un complemento oggetto come in questo caso (questa cosa) usiamo la particella;per esempio quando diciamo la domanda (mi prometti di fare gli esercizi; qualcuno risponde si te lo prometto (cioè questa cosa) non diciamo te ne prometto.il secondo esempio è qualcosa di diverso;grazie in anticipo. Le II persone plurali sia attive che mediopassive sono identiche alle rispettive uscite dell'indicativo. Certo, non scriveremmo mai “sarebbe capace ” e ” proverebbe “… In sintesi, potrebbe spiegarmi, cortesemente, che tipo di ragionamento dovrei fare , prima di inserire una successione di ” congiuntivi imperfetti ” , in frasi di questo tipo ? Proposizioni relative: possono essere "aggettive" (attributive, proprie, determinative, esplicative) oppure avverbiali (circostanziali o improprie). ci vorrebbe uno che, avrei bisogno che, preferirei che, sento e leggo che vengono usati indistintamente congiuntivo imprefetto e presente, al di là che un’ipotesi possa essere remota o concreto. Sono come il participio, forme aggettivali del verbo, assimilabili gli aggettivi della prima classe a tre uscite, sono due. Queste frasi sono corrette? Se il tema verbale esce in vocale breve essa generalmente si allunga (come nel futuro e nell'aoristo). Da segnalare che dal tema -τλα- si ha anche il futuro τλήσομαι e l'aoristo ἔτλην. A volte per la lunghezza della vocale contano anche i dialetti o la presenza di "s/ intervocalici caduti, Il sistema è strettamente legato al presente tematico, è un tempo che nacque nel greco assai tardi, poiché in generale fu sempre utilizzato preferenzialmente il presente, per lo più al congiuntivo, espresso in formula volitiva, specie se accompagnato da determinazione temporale che lo rendesse espressivo. Era strano che mi figlia non mi avessi telefonato,ma poi ho saputo che aveva dimenticato il celulare in treno. Nel greco omerico e arcaico non esistono dei veri e propri verbi, ma solo temi temporali e radici isolate legate a un tema temporale (presente, aoristo, perfetto ecc. Prof. Anna, Prof Anna, grazie ho capito, a volte sbaglio la concordanza dei tempi del congiuntivo e non so come fare per superarlo, Cara Irina, non ti preoccupare, presto verrà pubblicato un articolo sulla concordanza dei tempi col congiuntivo. ), Ottativo potenziale: è accompagnato da ἄν ed esprime la potenzialità dell'azione compiuta nel presente, benché si possa realizzare con vari tempi del verbo; la negazione dell'ottativo potenziale è οὐκ. Spesso nel passato mi chiedevo perché in alcuni gruppi,in una discussione o qualsiasi altra evenienza VENIVA O VENISSE,paradossalmente,schiacciato da tutti chi ERA O CHI FOSSE nel giusto. Alcune forme sono ricorrenti anche in attico; sostanzialmente il futuro si coniuga solo nella forma media con l'allungamento del dittongo infisso -ου < *σ+ vocale tematica, con caduta di sigma e allungamento, come πλέω = πλευσοῦμαι. Come nel perfetto mediopassivo (o passivo), anche il piucheperfetto usa per la III plurale la forma perifrastica, inoltre per i temi in consonante si realizzano degli esiti particolari proprio come nel perfetto, dall'incontro delle consonanti del tema con le relative desinenze. ἔξ-ελθε; εἴσ-ιδε, ecc.). Aumento + tema verbale + θη + desinenze storiche attive (Es. se al posto del gerundio usassi l’indicativo presente, la frase dovrebbe tramutarsi in: Resta fermo e lascia che ci pensi lei- giusto? Oppure dal registro risultava che fossero sposati? A presto A presto θρεχ-/δραμ(η)-: futuro δραμοῦμαι; aoristo ἔδραμον, φέρω t.v. Il sistema verbale del greco antico è caratterizzato da una particolare ricchezza di forme, che trae origini dalla lingua indoeuropea per quanto concerne la fonetica e la sintassi: il verbo greco antico oltre a possedere tutti i tempi, i modi e le forme verbali che ha anche il latino, possiede tempi, modi diatesi, che il latino non possiede. e plurale del congiuntivo. πετ- ποτ- πτ-: presente πι-πτ-ω (grado zero e raddoppiamento del presente); futuro (dorico) πεσούμαι (da *πετ-εσ-ομαι > *πετ-εομαι > *πεσ-εομαι, caduta del sigma intervocalico e assibilazione della dentale del tema); perfetto πέπτωκα (da πτο), τρέχω t.v. I temi in vocale allungano la vocale breve, come nel futuro sigmatico, e non la mantengono breve come avviene nel perfetto. Caratteri generali della formazione. Ha solo il tempo indicativo come il piuccheperfetto, e rende oltre l'aspetto anche il tempo. Grazie! L'attenzione verso il processo verbale (azione durativa, momentanea o conclusa) non è indispensabile né risponde a una precisa categoria morfologica: a volte tale concetto si osserva nel significato del verbo stesso, a volte è espresso da perifrasi ("sto leggendo", azione momentanea vista nell'istante del compimento, "io fuggii" azione perfettiva, colta nei risultati della stessa, "mi sono liberato" quindi "sono libero", azione puntuativa, ricorrente spesso nell'aoristo). , Cara Sara, dopo il verbo “lamentarsi” il congiuntivo non è necessario, quindi puoi usare l’indicativo “ci lamentavamo che pioveva”. Questo medio corrisponde, in italiano, al riflessivo indiretto. “Che cosa gliene poteva fregare che in quel momento il commercio estero cinese attraversasse una crisi?” Caro Stefano, in questo caso è più comune trovare l’indicativo, ma il congiuntivo non è scorretto, per la scelta del modo verbale nelle interrogative indirette ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/05/la-frase-complessa-le-interrogative-indirette-seconda-parte/ Il participio appositivo che non è mai preceduto dall'articolo, funge da apposizione di un sostantivo e si distingue ulteriormente in participio congiunto e assoluto. Un saluto Me ne darebbe conferma, gentilmente? Ha una forma media dal significato attivo (εἴσομαι, da εἴδ-σομαι) e una forma attiva (εἰδήσω, con ampliamento in -η-): Si noti che l'ottativo singulare dei verbi contratti generalmente esce in -οιην, -οιης, -οιη anziché in -οιμι, -οις, -οι come i verbi regolari. Nell'indoeuropeo la ε dell'aumento era una forma autonoma di marcatore temporale, poi saldatasi nel verbo. quale delle seguenti frasi è corretta? Nei modi ottativo e infinito, in determinati contesti, possiamo rilevare un concetto diacronico di distanziamento tra il parlante e l'azione riferita, ma di consueto si avverte unicamente la qualità dell'azione - sull'eccezione costituita dal sistema del futuro, che indica un'azione che dovrà svolgersi o essere subita. è certo che, è chiaro che, sono certo che e sono convinto che….Sono convinto che e sonoc erto che , in realtà non sarebbero delle convinzioni personali o ipotesi che siano, tali da richiedere il congiuntivo? L'ottativo del duale e del plurale, oltre a formarsi con la caratteristica -ι- propria di questo modo al grado zero, può utilizzare come tema la terza persona singolare, che, non avendo desinenza, è stata sentita dai Greci come puro tema e quindi utilizzata anche per il resto della coniugazione dell'ottativo; queste forme sono messe fra parentesi. Uno è in -τός, τή, τόν (maschile, femminile e neutro declinati), formato dal suffisso -τό, -τα, che indica uno stato conseguente a un'azione compiuta o un'azione possibile (esempio λυτός "sciolto - solubile". Qualle frase è più corretta: Credevamo che foste già partiti, o immagiavamo di trovarvi acora qui. Ho un dubbio, quale frase delle due è corretta? Alcuni verbi, il cui tema incomincia per vocale forte (α, ε, ο) seguita da consonante, presentano il cosiddetto raddoppiamento attico, che consiste nel premettere le prime due lettere del tema verbale alla vocale iniziale del tema stesso, dopo averla allungata mediante l'aumento temporale (nel piuccheperfetto di solito si allunga anche la vocale della sillaba raddoppiata) ad esempio ἀκούω (ascolto) tema verbale ἀκο(υ) Perfetto ἀκ-ήκοα. A presto Con gli dei vinceremo - Con l'aiuto degli dei vinceremo), dativo "militare", usato in compagnia di espressioni militaresche: Ήγήσεται τοῖς ἵπποις τό τῶν ξυμμάχων στράτευμα (Guiderà con la cavalleria l'esercito degli alleati), uso dei participi presenti o di tempi storici ἔχων, λαβών, φέρων + accusativo: Βοηθεῖ χιλίους ἔχων στρατιώτας (Viene in aiuto con mille soldati), Di età: uso del participio perfetto γεγονώς + accusativo del numero cardinale, seguito da ἔτη (anni), εἰς, ἐπί e πρός + accusativo: Χρήσιμος ἦν εἴς τι (Era utile per qualcosa), ἕνεκα + genitivo: Μισθοῦ ἕνεκα κολακεύεις (Tu aduli per denaro), uso del dativo semplice, o preceduto da ἐπί: Ύπερέχει πάντων μεγέθει (Supera tutti in grandezza), uso dell'accusativo semplice, oppure preceduto da εἰς, κατά e πρός: Πόλις ἐδοκιμωτάτη εἰς σοφίαν (La città più celebre per sapienza), ἐν + dativo - Έν Δωδώνῃ εἱστήκει δρῦς ἱερά (In Dodona si ergeva una quercia sacra), uso dei suffissi -θι, -σι, come in Άθήνησι (ad Atene, o meglio "in Atene"), ἐπί, εἰς, πρός e παρά + genitivo - Φέυγω εἰς Μεγάραν (Fuggo a Megara), ὡς + accusativo nei nomi propri di persona o di città o luoghi - Ώς Μεγάραν ἐπρεσβεύσαντο (Inviarono ambasciatori a Megara), uso dei suffissi -δε, -σε, -ζε - Άθήναζε (verso Atene), o anche il celebre titolo della commedia aristofanea: Θεσμοφοριάζουσαι con declinazione al plurale, trad. Caro Francesco, sono corrette entrambe, nella prima frase la subordinata esprime contemporaneità e posteriorità, nella seconda la subordinata esprime anteriorità. Ne abbiamo soltanto una lezioni in più, prima delle vacanze pasquali. Hanno il perfetto debole i verbi puri, i temi in dentale e la maggior parte dei temi in liquida e in nasale. La diligenza indica innanzitutto lo sforzo richiesto al debitore per garantire al creditore l'esatto adempimento. .Era contenta che ieri(Lui-accettare9 l’invito. -malgrado la carestia di quell’epoca avesse il sopravvento sulla popolazione, Renzo, abile lavoratore e operaio, non subisce gravi perdite. A causa di questa diversa uscita dell'attivo, si è soliti parlare di due coniugazioni, la tematica e l'atematica. È corretto dire, l’unica persona che speravo si fermasse fossi soltanto tu, Cara Veronica, è corretto dire “L’unica persone che speravo si fermasse eri tu”. Davvero non ho capito :/ aiutami per favore Nelle desinenze che incominciano per -σθ- (σθον, σθην, σθω, σθων, σθωσαν, σθαι) il -σ- divenuto interconsonantico, cade per cui davanti a -θ- le gutturali e le labiali si aspirano le dentali si assibilano e le liquide e le nasali restano inalterate. Un saluto Nelle particelle come απο, εκ, περί, l'esito è sempre quello dell'aumento -ε, che in certi casi di prefissi terminanti in vocale crea una contrazione, come in προβάινω > πρὀύβαινον. I campi obbligatori sono contrassegnati *. oppure Cara Maria, il congiuntivo presente è corretto (possano) in quanto mi sembra che tu ti voglia riferire al presente (o al futuro). Grazie, Caro Giorgio, dipende dai casi, non è comunque sempre necessario il congiuntivo. La particella ἄν svolge la funzione logica simile al condizionale italiano, serve a indicare un'azione potenziale nelle proposizioni secondarie o subordinate: ciò che può o doveva verificarsi, oppure un'azione irreale, che si verificherebbe nel presente, oppure si sarebbe verificata nel passato in presenza di una condizione irrealizzabile: Ha molteplici usi nelle proposizioni: può essere innanzitutto un avverbio, poi può essere una congiunzione e preposizione: ὡς + ottativo esprime il desiderio realizzabile, e viene usato nelle esclamative. A presto Buonasera Prof Anna, grazie per le risposte. “Chiedo scusa se insisto nella mia richiesta. Il tema originario εσriguarda anche il congiuntivo *εσ-ω da cui si è formata la I persona singolare ὦ, con caduta di sigma e contrazione del tema e della desinenza. Gli scrivo un messaggio ancora e mi rispondono in un modo molto maleducato che fossero in vacanza. Esempio - Άλλά μή μ'ἀφῇς ἔρημον (Orsù, non mi lasciare solo). Cara Veleria, sono entrambe corrette, ma con un diverso rapporto temporale tra reggente e subordinata, nella prima il condizionale passato esprime un rapporto di postriorità con la reggente al passato, mentre nella seconda il congiuntivo imperfetto esprime un rapporto di contemporaneità con la reggente al passato. ο+ῃ = οι (*δουλόῃς > δουλοῖς - II persona singolare attiva del presente ottativo, che è identica, insieme al resto della coniugazione, all'indicativo). Un saluto Grazie, Cara Francesca, il periodo che mi scrivi è corretto, se ti riferisci al passato si può usare anche il congiuntivo passato “ma è normale che abbia voluto prima accertarsi”, mentre solitamente il congiuntivo imperfetto (volesse) si usa se l’azione ha valore durativo. A presto Credevamo che partireste, non immaginavamo di trovarvi ancora qui, Cara Piscida, la frase corretta è: credevamo che foste già partiti, non immaginavamo di trovarvi ancora qui. Esempio con il tempo presente storico: ἵσως λέγοι τις ἄν (forse qualcuno direbbe) - col tempo aoristo: ἵσως εἴποι τις ἄν (sempre si traduce "forse qualcuno direbbe - continuerebbe a dire"), Con l'indicativo dei tempi storici: la particella esprime un'azione irreale. ci vorrebbe una squadra che esalti le mie qualità, invece che esaltasse? I verbi che hanno il raddoppiamento ovviamente lo perdono (è caratteristico del presente) e utilizzano la radice a grado lungo: δώσω (δίδωμι), θήσω (τίθημι), στήσω (ἵστημι), ἥσω (ἵημι), πλήσω (πίμπλημι). Hanno il perfetto forte per lo più i verbi radicali e precisamente: Nel perfetto forte il tema verbale rimane inalterato in alcuni verbi mentre in altri esso: Un esempio di coniugazione del perfetto forte o secondo è φαίνω, "mostrare". Il tema del presente radicale è "a raddoppiamento" quando è caratterizzato da una ripetizione della consonante iniziale del tema verbale (per lo più a grado zero), seguita da vocale -ι (esempio διδάσκω, dove -δα è il tema, δι è il raddoppiamento, e qui di ha anche la particolarità di avere anche un infisso -σκ, tanto da rendere questo un verbo abbastanza composto e articolato). La seconda persona singolare dell'indicativo medio-passivo (λύῃ) del congiuntivo medio (λύῃ) e dell'imperativo medio (λύου) derivano rispettivamente da: λύεσαι, λύησαι, λύεσο, in cui, dopo la caduta del sigma intervocalico, è avvenuta la regolare contrazione delle vocali. Prof. Anna. Un saluto Hanno il piuccheperfetto forte gli stessi verbi che hanno il perfetto forte. Si´ma che mi piaccia/ non posso dire. ), Disgiuntive: nella domanda si pone un'alternativa tra due o più possibilità di risposta (sarà così o in quest'altro modo? A presto Infinito e participio con ἄν: nelle proposizioni dipendenti espresso col participio o l'infinito, ἄν conferisce all'enunciato il valore della potenzialità o dell'irrealtà, come accade nelle indipendenti, quando la medesima particella è unita all'ottativo o all'indicativo dei tempi storici: Φίλιππος, Ποτίδαιαν δυνηθείς ἄν αὐτός ἔχειν, Όλυνθίοις ἀπέδωκεν (Filippo, che pure avrebbe potuto tenere per sé Potidea, la restituì agli abitanti di Olinto), Οὐκ ἄν μοι δοκεῖ τό τοιοῦτο συμβῆναι (Non mi pare che sarebbe potuta accadere una tal cosa), Con modi finiti, in unione a un modo finito, ὡς ha i valori di congiunzione subordinante, consecutivo = ὥστε (cosicché - si usa che per le completive e le finali). ἀπο-στέλλω "Spedisco" al perfetto è ἀπ-έ-σταλκα, συλλαμβάνω "Prendo insieme" al perfetto è συν-εί-ληφα, συν-ανα-γράφω "Registro insieme" al perfetto è συν-ανα-γέ-γραφα). Grazie ancora e buonasera. Per la formazione del participio presente e aoristo attivi dei verbi in -μι (sempre valendo la regola che in aoristo il raddoppiamento del presente è rimosso, e vale solo il radicale o tema verbale + desinenza), si ha: Altre uscite del participio con tena in -οντ -εντ - αντ, esempio di δίδωμι - di importanza perché nel tema verbale διδο non si usa la vocale tematica tipica -ο, ma questa è già presente nel tema stesso, non si ottiene il participio apofonico, bensì sigmatico - tema del presente διδο - διδω e tema verbale è δο - δω: Nell'aoristo attivo, il participio si rende alla stessa maniera, solo che manca il raddoppiamento -δι. Prof. Anna, Salve, A presto Un saluto Grazie, Caro Giorgio, è corretta la frase con il condizionale passato se l’azione espressa nella subordinata è posteriore rispetto all’azione espressa nella reggente. buona serata e grazie. Tra i presenti atematici suffissali si ricorda il verbo δείκνυμι, al cui suffisso -νυ si aggiungono le desinenze atematiche. Per il futuro sigmatico, sia i verbi in -ω e che in -μι si coniugano con le desinenze primarie. A presto Interessanti sono inoltre le derivazioni del gruppo consonantico -τ + F-: Si ha sincope (συγκοπή) quando, per ragioni eufoniche, cade un'intera sillaba nell'interno di parole. Con le preposizioni: alcune forme ellittiche costruite da ὡς + preposizione, esprimono intenzionalità: ὡς εἰς + accusativo si traduce "con l'intenzione di andare a" oppure "con il proposito di muovere contro", mentre ὡς ἐπί + dativo si rende "come in vista di", e ὡς ἐπί + genitivo "come pensando di sostituire". Questo futuro non faceva parte del sistema del perfetto, ma era un futuro sigmatico con raddoppiamento e valore desiderativo, nei secoli a seguire per via del raddoppiamento venne sentito vicino al tempo perfetto. Credo che l’abbiano mandato, Cara Stefania, è corretta la frase con il congiuntivo passato (abbiano mandato). Prof. Anna. Allungamento ora in -ᾱ- ora in -η- l'-ᾰ- del tema i verbi: καθαίρω (purifico) tema verbale καθᾰρ aoristo ἐκάθᾱρα, ἐκάθηρα. Contrariamente alla regola dell'accento nelle forme verbali, il participio aoristo passivo è sempre ossitono e l'Infinito è sempre properispomeno. Un saluto Irrealtà nel presente - Οὐδ' ἄν αὐτός ἥθελον ἐν τοσαύτῃ τε ἀγρυπνίᾳ καί λύπῃ εἶναι (Neppure io "vorrei" ritrovarmi in una siffatta condizione di insonnia e di dolore), Irrealtà nel passato - τίς ἄν ἠθέλησεν τοῖς νόμοις ἀπειθεῖν, ὁρῶν τόν Άγσίλαον πειθόμενον; (Chi "sarebbe stato disposto" a disobbedire alle leggi, vedendo che le rispettava Agesilao? Un bacio, Cara Martina, benvenuta su Intercultura blog. Esistono anche forme perifrastiche composte con il participio perfetto + verbo εἰμί all'imperfetto con lo stesso significato: λελυκὼς ἦν, λελυκὼς ἦσθα, ecc. Grazie e buona serata. Da notare che: Il verbo -χράομαι- (uso) nel perfetto e nel piuccheperfetto medio, come in quello attivo, muta in -η- l'-α- del tema verbale, benché sia pura. Con l'ottativo: si usa il tempo presente o aoristo, si esprime l'azione potenziale nel presente: in italiano si traduce con il condizionale presente, o con una perifrasi formata dal verbo "potrebbe" al presente o all'infinito, per tradurre l'ottativo greco. Esempio per i verbi di volontà e comando: Τισσαφέρνης ἐβούλετο τάς Ίωικας πόλεις ἁπάσς ἐαυτῷ ὑπηκόους εἶναι - Tissaferne voleva che tutte quante le città della Ionia fossero sottomesse a lui. Prof. Anna. Altri verbi sono dei "derivati" da nominativi, come βασιλεύω (io governo, dal sostantivo della III declinazione che vuol dire "re, signore"), hanno una formazione tarda (V-IV secolo a.C), altri sono dei composti del tutto eccezionali, come i grammelot di Aristofane, oppure creati appositamente per avere un effetto puramente artistico e metrico in drammi, poemi o componimenti poetici, mentre i verbi con suffisso in -σείω hanno valore desiderativo. Consta di due tipi: futuro passivo debole con il tipico infisso, e il futuro passivo forte, contratto. Magari venissi a prendere il caffè da me…è corretto??? Prof. Anna, quando usiamo il presente e il passato e il imperfetto del conjuntivo veramente …, Caro Harratbariza, non ho capito il tuo intervento. Esiste inoltre un futuro perfetto formato sul tema ἰδ-/εἰδ-/οἰδ-, e quindi derivante da οἶδα; il significato sarà ovviamente "saprò" (per aver visto). Era meglio che l’avrei venduta. “Vorrei/ volevo chiederle se potrebbe chiudere la finestra”(è una cortesia giusto?) INFORMO SE SI PUO’ DIRE IN ITALIANO, DAL MOMENTO CHE TI HO CONOSCIUTO ? Il participio maschile e neutro nel nominativo singolare è ossitono. Nell'incontro tra una vocale e un dittongo: se la vocale che precede ha suono uguale a quello del primo elemento del dittongo scompare senza lasciare traccia; se la vocale che precede è diversa dal primo elemento del dittongo essa si contrae regolarmente con la prima vocale del dittongo. Caro Lukekiss, non è un errore grave, il congiuntivo dà alla frase una sfumatura di insicurezza. La -jod- preceduta da consonante ha determinato vari mutamento fonetici di cui i più importanti: I gruppi -αιν, ειν, αιρ, ειρ- risultano dalla vocalizzazione di -j- in -ι- e dalla successiva metatesi, per cui -ι-, internandosi, ha formato dittongo con la vocale del tema (ανj > ανι > αιν, ecc.). Un saluto Volevo dire “se c’eri” o “se ci fossi” scusi, Cara Selena, la frase che mi scrivi è corretta, si tratta di un periodo ipotetico misto, che sostituisce a volte, in particolar modo nelle lingua parlata, un periodo ipotetico dell’irrealtà: “se ci fossi stata tu, areste vinto”, quindi con il congiuntivo trapassato dopo il “se”. Prendono il prefisso -ει-, invece che il raddoppiamento, i verbi: λαμβανω (prendo), λαγχάνω (ottengo in sorte), λέγω (raccolgo), φημί (dico), ἔΘω (sono solito) e μείρομαι (ho in sorte). Il fenomeno, anziché con la metatesi, si può spiegare con la vocalizzazione delle antiche semivocali l, m, che davanti a consonante danno: αλ/λα, αμ/μα; donde i passaggi: βλ > βαλ > βλα; κλ > καλ > κλα; τμ > ταμ > τμα. 2. Οὑδ'ἄν αὑτός ἥθελον ἐν τοσαύτῃ τε ἀγρυπνίᾳ καί λύπῃ εἶναι: Nemmeno io /sottinteso "se fossi al tuo posto"/ vorrei trovarmi in una tale condizione di dolorosa veglia. Cara Maria, la frase non è assolutamente scortese, il congiuntivo però non è necessario in questo caso, sarebbe stato corretto scrivere “come potevo sapere che siete in vacanza?”. Anche il perfetto forte ha la forma attica, piuttosto rara, πεφηνέτωσαν.